PASTRONE! APRE IL 19° GLOCAL FF
Un omaggio al cinema tutto che il Glocal Film Festival non poteva che tradurre ancora una volta in immagine: la locandina della 19a edizione ripropone una delle lanterne magiche esposte al Museo Nazionale del Cinema, una scelta volutamente retrò che nasconde nei suoi obiettivi altri due ‘camei’, un ritratto di Pastrone e una scena di Cabiria.
Nato nel 1883 in provincia di Asti e scomparso poco più di sessant’anni fa, per tutti Pastrone è legato al suo più grande successo, il colossal del 1913 Cabiria, ma prima ancora è stato violinista, contabile in una delle prime case cinematografiche torinesi, regista e produttore di film storici, poi, negli anni ’20, nonostante il successo dei suoi film lascia tutto per diventare medico autodidatta. Dopo aver dominato per poco più di un decennio il cinema delle origini riscrivendone le regole, Pastrone decide di dedicare il resto della vita all’ancestrale lotta dell’uomo contro la morte.
“Ero alla ricerca di un elemento chiave che unisse le fasi della vita di Pastrone: infanzia/adolescenza, cinema e medicina” racconta Lorenzo De Nicola, che ha iniziato il suo studio su Pastrone nel 2000 fino a esserne riconosciuto come biografo ufficiale a livello italiano e internazionale “Tassello fondamentale è stato il ritrovamento del manoscritto Virus et homo che ha fornito una serie di indizi finora sconosciuti attraverso i quali è stato possibile rileggere i materiali sotto una nuova luce”.
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